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Il Priorato di Sion


Parte I



Emblema del Priorato di Sion



Sommario


Il curioso affaire di Rennes-le-Château

L'organizzazione segreta

La creazione del mito: Pierre Plantard

Il "manoscritto Corbu" e l'opera di Gerard De Séde

L'enigmista: Philippe De Cherisey

I "Dossiers Secrets", il "Serpente Rosso" ed altri testi apocrifi

1982: Il "Santo Graal"

1983: Le Cercle Saint-Dagobert II

2001: "Revelation"

Il revival del 2002

2003: Il "Codice Da Vinci"

2008: "Bloodline"

I Gran Maestri del Priorato

17 Gennaio: una data simbolica





Il curioso affaire di Rennes-le-Château


La Torre Magdala a Rennes-le-Chateau Bèrenger Sauniére

Grazie al fortunato saggio "Il Santo Graal", pubblicato nel 1982 da Michael Baigent, Richard Leigh ed Henry Lincoln, ed al popolare romanzo "Il Codice Da Vinci", di Dan Brown, che ad esso si è ispirato nel 2003, molti ormai sono familiari con le vicende dell'umile curato di campagna Bérenger Saunière. Costui, a partire dal 1887, cercando di restaurare la disastrata chiesetta dedicata a Maria Maddalena nel paesino dell'Aude al quale era stato assegnato, Rennes-le-Château, divenne improvvisamente ricco, arrivando a costruire accanto alla chiesa una sontuosa villa (Villa Bethania) ed una torre (Torre Magdala) insieme ad altre costose opere pubbliche.


Secondo le leggende, il curato avrebbe rinvenuto all'interno di uno dei pilastri che sorreggevano l'altare alcuni documenti tra cui due pergamene in codice cifrato. La prima pergamena, molto semplice da decrittare, conteneva un singolo messaggio:


A Dagoberto II re ed a Sion appartiene questo tesoro ed egli è morto là


Questo accenno a Dagoberto faceva intuire che la chiesa poteva essere un importante collegamento con la famiglia dei Merovingi, di cui Dagoberto II era stato l'ultimo discendente. Il tesoro poteva indicare qualcosa di materiale, ma anche qualcosa di molto più importante. Più sibillina era la seconda parte della frase, perché quell'egli poteva essere riferito sia a Dagoberto, sia a qualcun altro non meglio specificato, e non era ben chiaro a quale posto il là fosse riferito. L'accenno a Sion (l'antico nome di Gerusalemme) era invece la chiave primaria: la stessa parola, infatti, appariva più volte celata in entrambe le pergamene e doveva costituire per chi le avesse analizzate una sorta di firma occulta dell'entità che stava dietro a tutta la vicenda: un Ordine segreto che si faceva chiamare Priorato di Sion.



La pergamena piccola

La pergamena grande

Le due pergamene in codice di Philippe De Cherisey



Molto più complessa era invece la decrittazione della seconda pergamena, che conteneva alcune false piste e che era stata realizzata con una doppia cifratura con codice di Vigenere, ed una doppia trasposizione su una immaginaria scacchiera lungo un percorso impostato come un "tour" chiuso a salto di cavallo. Un processo lungo e laborioso dal quale, alla fine, emergeva come risultato il seguente messaggio:


Pastorella, nessuna tentazione, che Poussin Teniers possiedono la chiave
Pace 681 per la croce e questo cavallo di Dio
Io distruggo questo demone guardiano a mezzogiorno mele blu


Il messaggio faceva riferimento ad alcuni quadri dipinti dai pittori francesi Nicolas Poussin e David Teniers, che si trovavano, allora come ancora oggi, esposti al Museo del Louvre. Sempre secondo queste ipotesi, Sauniére avrebbe decifrato le pergamene recandosi presso il Seminario di Saint-Sulpice, dove avrebbe trovato l'ambiente ideale, ovvero gli esponenti della società segreta chiamata Compagnia del Santissimo Sacramento. Successivamente si sarebbe recato al Louvre per acquistare delle copie di alcuni dipinti degli autori citati, principalmente i "Pastori d'Arcadia", di Poussin, e le "Tentazioni di Sant'Antonio", di Teniers.



Les Bergers d'Arcadie

St. Antoine et St. Paul

Nicolas Poussin: "Les Bergers d'Arcadie"

David Teniers: "St. Antoine et St. Paul"



Questi quadri, in particolare quello di Poussin, contenevano alcune geometrie nascoste ed alcuni riferimenti che correttamente interpretati portavano all'individuazione di un luogo, nel quale sarebbe stato custodito il grande segreto del Priorato di Sion: la prova tangibile dell'esistenza della Stirpe Reale, la vera discendenza di Gesù e Maria Maddalena. Secondo altre teorie, essi avrebbero portato all'individuazione della tomba segreta contenente i resti mortali di Gesù Cristo oppure, ancora, di Maria Maddalena.


Prima di proseguire oltre, è bene rammentare fin da adesso che tutto ciò è frutto di speculazioni, giacché non esiste nessuna prova storica e documentabile. Inoltre, come vedremo nel seguito dell'articolo, in tempi più recenti, molti dei documenti che facevano riferimento, diretto o indiretto, al Priorato di Sion, e le stesse pergamene, sono stati riconosciuti come dei falsi ben architettati, opera di una ristretta cerchia di personaggi che avevano interesse a far diffondere certe informazioni.


Quale che fu la natura dello scottante segreto, essa avrebbe permesso al curato di "ungere" i giusti ingranaggi, ed ottenere i fondi necessari alla realizzazione delle sue opere. In realtà, l'improvvisa fortuna del curato non è stata mai spiegata adeguatamente (sebbene la maggior parte degli studiosi "scettici" è propenso ormai ad accettare, tagliando corto su ogni altra speculazione, l'ipotesi del traffico di messe), ma l'evento ha generato una rispondenza mediatica tale che ancora oggi se ne discute e si tracciano ipotesi.



L'organizzazione segreta


Ciò che è ormai certo, in realtà, è che proprio a partire dalla seconda metà degli anni '60 alcuni personaggi hanno prodotto un'enorme quantità di documenti, tra cui molti scritti rilasciati sotto falso nome, volti a sostenere e a diffondere una straordinaria ipotesi: l'esistenza di una società segreta, che sarebbe stata fondata a Gerusalemme nel 1099 da Goffredo di Buglione, uno dei discendenti degli antichi sovrani Merovingi. Il Priorato si sarebbe inizialmente formato in seno ai Cavalieri Templari, come elite nascosta, e poi si sarebbe distaccato da essi, proseguendo con una linea di Gran Maestri che continuerebbe ancora oggi, e che include personaggi di spicco del calibro di Leonardo Da Vinci, Sandro Botticelli, Nicolas Flamel, Robert Fludd, Isaac Newton, Victor Hugo e Jean Cocteau. La separazione dall'Ordine del Tempio sarebbe avvenuta simbolicamente con la cerimonia del "taglio dell'olmo" di Gisors, e l'elezione a nautonnier (letteralmente, "nocchiero": così sarebbero stati designati, infatti, i Gran Maestri del Priorato, che adottavano inoltre il nome in codice di Joan o Joanne, se donna, cioè Giovanni o Giovanna) dell'allora signore del Castello, Jean de Gisors. Lo scopo di questa organizzazione era quello di custodire un grande segreto, una profonda verità sulla vita e sulla persona di Gesù che la Chiesa ha sempre cercato di rimuovere. Gesù non era celibe, così come si vuole far credere, ma sposato, e sua moglie era Maria Maddalena, dalla quale avrebbe avuto anche dei figli. Dopo la Crocifissione, che secondo alcune teorie fu addirittura una messinscena, la Maddalena dovette fuggire dalla Palestina per non essere perseguitata, e lo fece per mare, portando nel suo grembo il frutto dell'amore per Gesù (che per allegoria sarà trasformato nel concetto di Santo Graal). Dopo l'approdo in Francia, i "sacri rampolli" hanno proseguito la Linea di Sangue dando origine, nei secoli, alla dinastia dei Merovingi e poi, tramite incroci dinastici, ad alcune delle più importanti famiglie nobiliari di tutta Europa (come i Gonzaga, gli Asburgo, i Lorena, i Sinclair di Scozia ecc).



Ivanov: "Noli Me Tangere"

Alexander Ivanov: "Noli Me Tangere" (1834-36)



L'idea del matrimonio tra Gesù e Maddalena non è una novità, e per molti studiosi una conferma venne quando, durante il secolo scorso, gli studiosi cominciarono ad analizzare l'enorme quantità di documenti emersi dalle grotte di Qumran (i famosi Rotoli del Mar Morto) e da Nag Hammadi, frammenti perduti di Vangeli, considerati apocrifi dalla Chiesa, che affermavano che Gesù amava la Maddalena più degli altri apostoli e la "baciava sulla bocca". Da questi Vangeli emergeva anche un'altra scomoda verità: alcuni apostoli e soprattutto Pietro mal sopportavano questo privilegio. Per questo, quando Gesù affidò a Pietro la guida del suo gregge, ogni sforzo fu fatto per cancellare il ricordo della sua sposa e della sua discendenza, i cosiddetti Desposyni. La figura della Maddalena venne sminuita a tal punto da essere accomunata a quella della prostituta penitente. La Chiesa di Pietro, insieme all'opera di Paolo, mise le sue radici a Roma, alleandosi con il potere temporale dell'Imperatore, tramite la famosa (e oggi riconosciuta "falsa") donazione di Costantino. I discendenti di Pietro, che poi verranno chiamati Papi, deterranno il potere spirituale e guideranno la Chiesa di Cristo nei secoli a venire, eliminando ogni riferimento alla sposa di Cristo e combattendo con ogni mezzo qualsiasi teoria andasse in contrasto con i loro principi. Questo spiegherebbe, ad esempio, la spietata persecuzione messa in atto contro i Catari, che non ebbe uguali nemmeno con sette eretiche che furono più virulente di quella catara. Ma essi avevano il loro centro di potere nella Francia del Sud, nella Linguadoca, proprio là dove la Maddalena si sarebbe stabilita. Non è forse possibile che la comunità spirituale che si raccolse attorno alla Maddalena esule fosse sfociata, secoli più tardi, nel movimento del Catarismo?


Costretto nei secoli a nascondersi per proteggere un segreto così scottante, il Priorato avrebbe adottato nel corso dei secoli la clandestinità, nascondendosi sotto le fila di altre organizzazioni ed emergendo di tanto in tanto sotto forme diverse o con diverse propaggini: il movimento Rosa-Croce nel XVII sec., la Royal Society, in Inghilterra, e la già citata Compagnia del Santissimo Sacramento, che aveva sede a Saint-Sulpice, a Parigi, nella seconda metà del XVII sec., oppure la misteriosa setta chiamata Hieron du Val d'Or, del XIX sec. Oggi questi segreti sembrerebbero essere condivisi dalla Massoneria, in particolare quella di Rito Scozzese, che ha sede presso Edimburgo, ed il cui monumento chiave è la Cappella di Rosslyn, nel vicino villaggio di Roslin. Il clan dei Sinclair, tra i cui discendenti ci fu quel William Sinclair che nel 1446 fece costruire la Rosslyn Chapel, vantavano essi stessi una discendenza per linea di sangue da Gesù e Maria Maddalena, definendosi come una delle tante "Famiglie del Graal" (vedi la pagina dedicata al "Santo Graal" per le connessioni tra il mito del calice e la discendenza reale di Cristo).



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