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Il Sacro Speco di San Benedetto (XII sec.)


Subiaco (RM)



Il Sacro Speco



Il complesso del Monastero di San Benedetto è sorto nel luogo del Sacro Speco, la grotta nella quale il Santo aveva vissuto in penitenza ed in contemplazione (sec. VI). Al di sopra della grotta, alla fine del sec. XII, fu costruita la Chiesa Inferiore con il nucleo originale del Monastero; ancora al di sopra, verso la metà del sec. XIV, venne aggiunta la Chiesa Superiore. Il Monastero di San Benedetto e quello vicino di Santa Scolastica costituiscono un complesso di grande rilevanza religiosa e artistica, in una cornice di notevole valore anche naturalistico (è territorio del Parco Regionale dei Monti Simbruini).


La Croce di San Benedetto



Croce di San Benedetto (esterno)

     

Croce di San Benedetto (interno)



Entrando nel monastero, sul lato destro dell'imponente arco che dal parcheggio delle auto introduce il visitatore al complesso monastico, si nota inciso sul muro (e, in verità, abbastanza consumato) il Sigillo di San Benedetto in forma ovale, anziché nella classica forma circolare. Questo emblema, la cui invenzione è attribuita al celebre santo di Norcia, ha potenti proprietà di esorcismo e di protezione.


Lo stesso sigillo, di fattura più pregiata, lo troviamo inciso su una placca di marmo all'interno del monastero, lungo la parete della scalinata che scende verso la chiesa inferiore, laddove si trova la grotta del Santo. Ve ne sono anche altri, naturalmente, sparsi nel complesso, come in molti altri luoghi di culto che sono o sono stati benedettini. A questo importante sigillo è dedicata una pagina apposita ed una galleria d'immagini nella sezione dei simbolismi.



Curiosità: il roseto prodigioso


Dalla chiesa inferiore, percorrendola Scala Santa, si scende nella Cappella della Madonna, e da questa ancora nella grotta dei Pastori. Da qui, poi, si esce all'aperto giungendo al Roseto di San Benedetto (foto 1). Secondo la tradizione, prima delle rose in questo luogo si trovava un groviglio di rovi ed ortiche, nel quale San Benedetto si era gettato per vincere la tentazione di abbandonare la vita monastica. In seguito, quando giunse in visita San Francesco d'Assisi, questi innestò le rose sui rovi, per ricordare come anche lui, ad Assisi, si era gettato nelle spine per lo stesso scopo e da queste era nato, prodigiosamente, un roseto.





Il monastero di Santa Scolastica (VI - VII sec.)


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