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La Via Francigena


Introduzione



La Via Francigena



In epoca medievale si distinguevano tre grandi mete di pellegrinaggio per i fedeli Cristiani, chiamate "peregrinationes maiores": una era, evidentemente, la Gerusalemme, in Terra Santa, nel luogo dove Gesù era morto e resuscitato; le altre due erano invece la Basilica di San Pietro in Roma, dove era la tomba dell'apostolo Pietro, e Santiago di Compostela, in Galizia, dove era sepolto San Giacomo il Maggiore.


I percorsi che numerosissimi pellegrini affrontavano ogni giorno per raggiungere questi luoghi, e che ricalcavano in gran parte i tracciati delle grandi strade consolari romane, diventarono con il tempo dei veri e propri cammini spirituali, per non dire iniziatici, in quanto riunivano lungo tutto il tragitto i maggiori luoghi di spiritualità del tempo.


Il percorso che portava a Compostela e che attraversava l'Europa occidentale in senso orizzontale, divenne il ben noto Cammino di Santiago, mentre il percorso che conduceva i pellegrini a Roma venne chiamato Via Romea, per ovvi motivi, o anche Via Francigena, che letteralmente significa "che ha origine dalla Francia" in quanto il maggior afflusso di pellegrini giungeva proprio dalla terra dei Franchi, che fu la prima regione europea dove il nuovo culto ebbe diffusione, attraverso il passo del Monginevro.


Di fatto, la relazione di viaggio più antica che si conosca è la cronaca di Sigerico, il quale, nominato arcivescovo di Canterbury, dopo essere andato a Roma presso il Papa a ritirare il Pallio, simbolo tangibile della sua carica, documentò il viaggio di ritorno lungo l'itinerario da Roma a Canterbury annotando meticolosamente le 80 tappe percorse. Ciò avvenne attorno all'anno 990 ed oggi la sua cronaca, insieme al diario di Nikolas da Munkathvera, che però era partito dalla più lontana Thule, in Germania, costituiscono i documenti fondamentali per la ricostruzione dell'antico tracciato.


Sigerico il Serio

L'arcivescovo Sigerico il Serio

(giardino di Glastonbury Abbey)

Il tracciamento dell'itinerario suscita un ulteriore interesse. Un movimento costante di pellegrini su queste vie, infatti, rendeva necessarie almeno tre grandi misure nei loro riguardi: l'assistenza logistica, come la fornitura di vitto, alloggio e cura dei cavalli, per chi ne aveva; l'assistenza medica, giacché spesso le condizioni di viaggio erano pessime e gli incidenti erano frequenti, ed infine la protezione dai briganti, che approfittavano dei pellegrini tendendo loro agguati nei punti più impervi del cammino, depredandoli di ogni bene.


A tali scopi sorsero durante il Medioevo numerosi ordini cavallereschi, alcuni appositamente designati a tali opere di assistenza, come i Cavalieri del Tau e i Cavalieri Gaudenti, altri che includevano tali mansioni in un ambito operativo maggiore. In questo gruppo possiamo annoverare i due più grandi ordini monastico-cavallereschi dell'epoca: i Cavalieri Templari e gli Ospitalieri di San Giovanni, nati per difendere il Santo Sepolcro di Gerusalemme dall'invasione degli Arabi, ai tempi delle Crociate.


Per questo lungo l'itinerario si trovavano le più importanti magioni di questi ordini, con le loro chiese e monasteri annessi. Rintracciare e visitare questi luoghi può quindi diventare una piacevole riscoperta di paesi e di bellezze architettoniche spesso meno noti di tanti altri posti turistici, ma non meno interessanti. È anche utile sottolineare che spesso è proprio in questi luoghi, situati a ridosso delle grandi vie di pellegrinaggio, che si possono individuare con maggiore frequenza alcuni simboli chiave, come la Triplice Cinta, il Centro Sacro ed il Quadrato Magico del SATOR.


In questa sezione viene ricostruito l'itinerario di Sigerico, cominciando, come lui, da Roma per giungere fino a Canterbury. Laddove esistano, tra le ottanta tappe segnate, riscontri con luoghi e monumenti già presenti nelle varie sezioni nel sito, o comunque già visitati e documentati personalmente, verrà inserito un approfondimento con foto e testi. Inauguriamo, quindi, una sezione che si appresta ad evolversi e ad arricchirsi nel tempo, mano a mano che raggiungeremo altri posti e troveremo simbolismi e aspetti intriganti nelle località interessate. Indossiamo il nostro scapolare, prendiamo la nostra bisaccia e l'immancabile bastone a forma di Tau, ed addentriamoci lungo il percorso della Via Francigena, per scoprirne i piccoli segreti…






Contenuti del dossier



La Via Francigena - Introduzione

L'itinerario di Sigerico



Il simbolo mostrato nel riquadro sovrastante ci accompagnerà, pagina dopo pagina, in tutti gli articoli relativi a questo dossier e verrà apposto, come contrassegno, anche su tutte quelle pagine dedicate ai luoghi che, in qualche modo, sono legati al percorso della Via Francigena.





L'itinerario di Sigerico



I Urbs Roma - II Johannis VIIII - III Bacane - IV Suteria - V Furcari - VI Sce Valentine - VII Sce Flaviane - VIII Sca Cristina - IX Aqua Pendente - X Sce Petir in Pail - XI Abricula - XII Sce Quiric - XIII Turreiner - XIV Arbia - XV Seocine - XVI Burgenove - XVII Aelse - XVIII Sce Martin in Fosse - XIX Sce Gemiane - XX Sce Maria Glan - XXI Sce Peter Currant - XXII Sce Dionisii - XXIII Arne Blanca - XXIII Aqua Nigra - XXV Forcri - XXVI Luca - XXVII Campmaior - XXVIII Luna - XXIX Sce Stephane - XXX Aguilla - XXXI Puntremel - XXXII Sce Benedicte - XXXIII Sce Moderanne - XXXIV Philemangenur - XXXV Metane - XXXVI Sce Domnine - XXXVII Floricum - XXXVIII Placentia - XXXIX Sce Andrea - XL Sce Cristine - XLI Pamphica - XLII Tremel - XLIII Vercel - XLIV Sca Agath - XLV Everi - XLVI Publei - XLVII Agusta - XLVIII Sce Remei - XLIX Petrecastel - L Ursiores - LI Sce Maurici - LII Burbulei - LIII Vivaec - LIV Losanna - LV Urba - LVI Antifern - LVII Punterlin - LVIII Nos - LIX Bysiceon - LX Cuscei - LXI Sefui - LXII Grenant - LXIII Oisma - LXIV Blaecuile - LXV Bar - LXVI Breone - LXVII Domaniant - LXVIII Funtaine - LXIX Chateluns - LXX Rems - LXXI Corbunei - LXXII Mundlothuin - LXXIII Martinwaeth - LXXIV Duin - LXXV Atherats - LXXVI Bruwaei - LXXVII Teranburh - LXXVIII Gisne - LXXIX - LXXX Sumeran




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