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Il Nodo di San Giovanni


(Nodo Bowen o Croce di Hans)



Il Nodo di San Giovanni



Il simbolo e le sue varianti


Il simbolo raffigurato sopra, un quadrato ai cui angoli sono presenti dei circoli, è un simbolo molto antico, originatosi nel Nord Europa, che dopo l’avvento Cristiano è stato associato alla figura di San Giovanni Battista ed è stato denominato Nodo di San Giovanni, (in inglese, St. John’s Arms o St. Hans Cross, dove il termine ‘Hans’, o ‘Hannes’, è la variante scandinava del nome di Giovanni, Johannes in latino). Metodologicamente lo si può immaginare come un anello di corda in forma quadrata avente un cappio su ciascuno degli angoli. Il termine "nodo", a rigore, topologicamente errato in quanto nella figura non è presente un vero e proprio annodamento, ma viene mantenuto in analogia ad altre figure simboliche simili, tutte appartenenti alla "famiglia" dei nodi, come il Nodo di Salomone, il Nodo dell’Apocalisse e il Nodo Lacy (vedi più avanti).



Nodo di San Giovanni in cordaù
      Nodo di San Giovanni ruotato
Nodo di San Giovanni rappresentato come una corda con quattro cappi
 
Nodo di San Giovanni ruotato di 45°


In araldica, questa figura è nota come "Nodo di Bowen", dal nome della famiglia che per prima lo utilizzò inglobandolo nel proprio blasone. In seguito, molte altre famiglie nobili inserirono nel proprio stemma lo stesso disegno.


Un nodo di Bowen angolare è una variante di questo segno che non presenta arrotondamenti: la figura risultante, perciò, appare come formata da cinque quadrati: il più grande centrale ed uno, più piccolo, per ciascun angolo. Ne esiste anche una variante di forma romboidale, detta talvolta nodo di Bowen diagonale, ma più comunemente conosciuto come "Croce di Bowen".



Nodo di Bowen angolare
      Croce di Bowen
Nodo di Bowen angolare
 
Croce di Bowen


Altri nodi araldici come quelli di Dacre, Hungerford, Lacy e Shakespeare si possono considerare tutti varianti del nodo di Bowen.



Il nodo Dacre
   
Il nodo Hungerford
   
Il nodo Shakespeare
Il nodo Dacre
Il nodo Hungerford
Il nodo Shakespeare


Il nodo Lacy, in particolare, è così chiamato dal nome della famiglia de Lacy che lo ha adottato nel proprio emblema di famiglia. Si può notare che esso deriva dalla sovrapposizione di un nodo Bowen con il simbolo che abbiamo indicato come "Nodo (o Fiore) dell’Apocalisse".



Il Nodo Lacy

Il nodo Lacy



Una preziosa variante di questo nodo la troviamo in Italia, tra le decorazioni altamente simboliche all’interno dell’Abbazia di Staffarda, voluta da San Bernardo di Chiaravalle ed edificata dai monaci Cistercensi tra il XII e il XIII sec., situata presso Revello, frazione di Saluzzo (CN).



Il nodo di Staffarda

Il "nodo di Staffarda"

(foto: © Marisa Uberti, "Due Passi nel Mistero")



La famiglia de Lacy (scritta anche come Laci, Lacie, Lascy o Lacey) è un’antica famiglia nobile normanna originaria di Lassy, in Calvados. Il primo acconto sembra essere quello relativo a Hugh de Lacy (1040-1085), i cui discendenti lasciarono la Normandia per trasferirsi in Inghilterra al seguito di Guglielmo il Conquistatore. Un nipote di Hugh, Gilbert de Lacy, era Cavaliere Templare negli anni 1150, combatté nelle Crociate e donò all’Ordine alcuni possedimenti in Gloucestershire. Suo figlio, un altro Hugh de Lacy (1118-1186), donò ai Templari i possedimenti di Ludlow (Shropshire). La famiglia ha anche legami con la famiglia reale scozzese: Elizabeth de Burgh, moglie del re di Scozia Robert the Bruce, era una pronipote di William de Lacy.



Aspetti simbolici


Come simbolo, il Nodo di San Giovanni si è diffuso ampiamente sin dai tempi antichi soprattutto nel Nord Europa, dove veniva usato a scopo apotropaico come augurio per una buona sorte. Nei paesi scandinavi, ad esempio, era un ideogramma magico in uso già in epoca vichinga. Un caso notevole è costituito dalla pietra decorata di Hablingbo, ora conservata presso il Fornsalen Museum di Visby (Gotland), in Svezia, che è datata tra il 600 e il 400 a.C.



La Pietra di Gotland

La Pietra di Gotland

(foto: © Wolfgang Sauber, Ferrebeekeeper)



Preso il Museo Nazionale Finlandese di Helsinky si trovano degli stampi per formaggio decorati con questo simbolo. Era molto comune, in Finlandia, dipingere o intagliare un nodo di San Giovanni sulle case, sui fienili e sugli oggetti di uso quotidiano, per proteggere i loro possessori dalla sfortuna e dagli spiriti maligni. L’esemplare più antico di questo simbolo è forse quello che compare su un paio di sci di legno che risalgono ad un migliaio di anni prima dell’era cristiana, e che oggi si trovano esposti presso lo stesso Museo.


Dunque, il simbolo era già conosciuto fin dall’antichità, ed era considerato propiziatore. Per capire, però, come esso sia stato successivamente associato alla figura di San Giovanni Battista, dobbiamo spostarci nei tempi medievali ed indagare nelle tradizioni celtiche e pagane della Scandinavia, che furono successivamente assorbite e trasformate dalla cultura cristiana.


Una delle più grandi feste dell’Anno Magico celtico è sempre stata quella legata al Solstizio d’Estate, chiamata Midsummer Eve (Midsommarafton, in svedese), ovvero la "Notte di Mezza Estate" citata in una famosa commedia di William Shakespeare. Nel calendario Giuliano questa festa cadeva al 24 Giugno, ed era considerata la notte più corta e più magica dell’anno, che sanciva l’inizio dell’Estate. Durante questa data ovunque, in tutta Europa, si solevano accendere fuochi notturni, e danzarci attorno (o saltarvi sopra) recitando delle formule per propiziare il benessere e l’abbondanza dei raccolti.


Falò di San GiovanniFuochi e roghi venivano innalzati anche per scacciare gli spiriti maligni e bruciare le streghe, che sempre in questa notte (la "più magica dell’anno", come viene definita) solevano radunarsi e dare vita ai sabba: celebri, a questo proposito, le leggende associate al famoso "noce di Benevento". Il frutto di quest’albero, la noce, è fortemente associata nella sua simbologia a questi riti ed ai culti pagani della fertilità. Ad esempio, nella ricetta tradizionale del nocino, si raccomanda che le noci vengano raccolte proprio nella notte di San Giovanni, scuotendo i rami dell’albero usando esclusivamente bastoni di legno, per garantire che le virtù magico-taumaturgiche di questo frutto rimangano in esso e vengano trasferite al liquore che ne deriva.


Con l’avvento del Cristianesimo, le vecchie feste e tradizioni pagane vennero riadattate e trasformate ad uso e consumo della nuova religione, con un’operazione sincretica degna di lode, perché così il simbolismo sopravvisse, rimanendo nascosto tra strati diversi di cultura cristiana. Fu così che il giorno 24 Giugno venne dedicato alla Natività di San Giovanni Battista (Sankt Hans aften, in danese, in Italia è la "Notte di San Giovanni"). L’associazione tra Giovanni Battista e il Solstizio d’Estate continuò, nella tradizione esoterica, anche dopo la riforma del calendario da parte di papa Gregorio XIII (1582), quando a causa del lento ma inevitabile spostamento degli equinozi la data del solstizio fu fissata al 21 Giugno. Questo perché, in realtà, tale associazione ha un carattere profondamente simbolico, diremmo ‘esoterico’. Vediamone il motivo.


La Natività di Gesù era stata fissata, nel IV secolo, al 25 Dicembre, intorno al Solstizio d’Inverno, in concomitanza con la festa pagana della nascita del Sole. Cristo, dunque, veniva assimilato al nuovo Sole Invitto (Sol Invictus), che aveva trionfato sull’analogo predecessore, il dio Mitra, che invece veniva celebrato attraverso culti misterici e quindi accessibili solo a pochi eletti. Dai Vangeli, però, risultava che quando Maria, appena incinta, si recò dalla sorella Elisabetta, che era a sua volta al sesto mese di gravidanza, il bimbo che aveva in grembo sussultò non appena lei si avvicinò. Quel bimbo, il cugino di Gesù e futuro San Giovanni Battista, era dunque di sei mesi più anziano di Gesù, e se la natività di quest’ultimo cadeva, simbolicamente, al 25 Dicembre, la natività del Battista doveva cadere, necessariamente, al 24 Giugno, il giorno del Solstizio d’Estate.

Il dio Giano

Se Giovanni Battista era diventato, esotericamente, il "Guardiano della Porta Solstiziale", l’altro famoso Giovanni del Nuovo Testamento, San Giovanni Evangelista, doveva diventare il Guardiano dell’altra porta, e la sua celebrazione fu fissata al 27 Dicembre. In questo modo, un doppio Giovanni (Iohannes, o Johannes, in latino) era posto a guardia delle porte solstiziali (Ianua, in latino), come prima lo era stato Giano (Ianus), che proprio per questo era rappresentato con due volti.


A questo punto, dopo aver compreso come nacque e quale profondo significato abbia l’associazione di Giovanni Battista al solstizio, possiamo tornare alle celebrazioni rituali associate a questa festa, e al nodo simbolico che ha mutuato il suo nome. I polloni delle piante che nascevano in questo periodo, così come i loro frutti, erano ritenuti avere proprietà magiche (si ricordi la citata tradizione della preparazione del nocino).


Midsommarstang Nel X sec. si riteneva che anche le acque di certi pozzi o sorgenti acquisissero delle proprietà miracolose durante la notte di San Giovanni. Alle acque sorgive e fluenti erano associati i riti pagani di fertilità, e qualsiasi simbolo che presentasse nella sua grafica delle volute o dei riccioli era associato al fluire delle acque ed alla fertilità. Sempre per questo motivo, vi era in questa festa la tradizione della danza attorno ad un palo adorno (maypole dancing), seguendo certi movimenti circolari che imitavano il fluire delle acque. La forma di questi pali (chiamati Midsommarstang nella lingua svedese) è quello di una croce di rami intrecciati, decorata con fiori e foglie, sul cui braccio orizzontale venivano appese due ghirlande circolari: è chiara l’allusione fallica della forma ed il conseguente richiamo ai riti di fertilità.


Mentre, dunque, nelle regioni dell’Europa occidentale e soprattutto quelle d’influenza anglosassone, la figura di San Giovanni venne associata alla Croce Celtica, un simbolo solare, nel Nord Europa e soprattutto nei paesi scandinavi, venne, per i motivi già delineati, associata alla figura dello Shieldknot. Nel simbolismo nordico, lo Shieldknot era unaLo Shieldknot qualunque figura che avesse carattere di interlacciamento e che poteva essere assimilata ad un nodo, con il significato recondito che tutte le cose sono in relazione tra loro e che nessuna di esse è scollegata dall’altra. Il Nodo di San Giovanni, uno Shieldknot nordico in forma chiusa, ha l’altra importante caratteristica di non avere né inizio, né fine, simbolo quindi di vita eterna e di continua evoluzione/rivoluzione, in modo similare ai simboli dell’Ouroboros (il serpente che si morde la coda) e dell’Infinito (un "otto" rovesciato).


In questa accezione, successivamente, figure intrecciate ispirate agli antichi nodi celtici, e in particolare lo stesso Nodo di San Giovanni, appaiono nella simbologia pratica della cosiddetta Magia Cabalistica.



Usi moderni


Modernamente il simbolo è stato ampiamente rivalutato e riutilizzato. In Danimarca, Finlandia, Svezia, Norvegia, Islanda, Estonia e Lituania il segno viene utilizzato nelle rappresentazioni cartografiche e nella segnaletica stradale come indicatore di un luogo di particolare importanza turistica. Il simbolo appariva anche sul retro delle monete finlandesi da 5 penny in uso negli anni ’70 del 1900. Gli utenti del "Macintosh", il noto computer di casa "Apple", conoscono il simbolo molto bene, in quanto esso è presente su tutte le tastiere come tasto di comando, chiamato anche "tasto mela" perché contiene anche il ben noto logo dell’azienda informatica statunitense. La multinazionale Microsoft, per non essere da meno, ha adottato una variante del Nodo di Bowen angolare nel logo del pacchetto Office™.



Cartello stradale svedese
   
Il tasto comando nei computer Apple
   
Il nodo Shakespeare
Alcuni utilizzi moderni del simbolo. Da sinistra: cartello stradale svedese indicante un luogo di particolare interesse turistico; il tasto di comando su una tastiera Apple; il logo del pacchetto Office della Microsoft™


Nel 9 Agosto 2012 un crop-circle raffigurante un pattern ripetuto del Nodo di San Giovanni è apparso in un campo di frumento presso Cheesefoot Head, a Winchester (Hampshire).



Crop-circle di Cheesefoot Head

Crop-circle di Cheesefoot Head, Winchester, Hampshire (9 Agosto 2012)

(© "Segni dal Cielo", 2012)





Il Nodo di San Giovanni (e le sue varianti): Galleria di immagini

 

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