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L'Obelisco



Obelisco



L’obelisco (termine che deriva dal greco, ed è il diminutivo della parola οβελος, òbelós, che significa "chiodo") è un elemento architettonico che assume una forma slanciata, a tronco di piramide, sormontato da una punta di forma piramidale. Di solito gli obelischi erano ricavati da un unico blocco di pietra, cioè erano monoliti. Anche se la sua forma era già conosciuta ai tempi dell’impero assiro (celebre, ad es., l'obelisco nero di re Shalmaneser III, risalente al IX secolo a.C., oggi conservato presso il British Museum, a Londra), è con la civiltà egizia che esso assume la massima importanza e diffusione.

Gli architetti egizi, infatti, erano solito piazzare una coppia di obelischi all’ingresso dei maggiori templi. Essi non solo simboleggiavano il dio Ra, il Sole, ma erano anche alloggio per il dio stesso, che si credeva esistesse nel suo interno. Durante la riforma religiosa di Akhenaton si stabilì che l’obelisco rappresentasse un raggio pietrificato dell’aten, il disco solare. Gli Egizi lo definivano con la parola tekken.

Quando i Romani conquistarono l’Egitto, rimasero letteralmente estasiati da queste steli di pietra, tanto che ne fecero prelevare e deportare parecchi. Per questo oggi la città di Roma è quella che al mondo detiene il più alto numero di obelischi originali egizi, piazzati come monumento nei punti più importanti della città: sono ben 9, ai quali ne vanno aggiunti almeno altri 6 realizzati su imitazione di quegli egizi.

Oggi si conoscono 30 obelischi originali egizi. Oltre ai 9 rimasti in Egitto, ed ai già citati 9 che si trovano a Roma, tra i rimanenti sparsi nel mondo si ricordano i più importanti che sono collocati a Londra, Parigi, New York e l’antica città di Cesarea, in Israele. Vedi, per approfondire, la pagina dedicata al censimento: "Gli obelischi nel mondo".



Obelischi assiri

Obelischi assiri

Obelisco nero di Shalmaneser III e obelisco bianco

(British Museum, Londra)



Simbolismo


Ci viene da chiedere se collocare un obelisco in un punto determinato della città sia un puro atto decorativo oppure se esso sottenda qualcosa di più "sottile". Perché, ad es., praticamente ogni città inglese, dalla più grande e importante al più piccolo villaggio ne ha almeno uno eretto in qualche punto strategico dell’assetto urbano?

La spiegazione può sussistere nel fatto che un obelisco ha un’importanza simbolica fondamentale che è connessa alle "energie della terra", espressione del principio attivo e fecondante che penetra e irradia l’elemento passivo e fecondato. Come simbolo solare, l’obelisco ha una forte caratterizzazione maschile, ed infatti non a caso la sua forma alta e imperiosa richiama ovviamente l’elemento fallico. L’alternarsi del sole e delle stagioni provocava nell’antico Egitto gli straripamenti del fiume Nilo, che al suo ritirarsi lasciava sull’arida sabbia una limo altamente fertilizzante, di colore scuro, che rendeva la terra fertile e coltivabile, assicurando così la vita e la sopravvivenza della comunità. Questa terra nera, che nell’antico egizio si chiamava al-kemya (con l’articolo al- preposto), ha dato il nome alla disciplina ermetica dell’Alchimia, che ne riprende simbolicamente il principio (la prima fase della Grande Opera è detta nigredo, o "fase al nero", ed è quella in cui la Prima Materia, di colore nero, deve putrefarsi per potersi in seguito trasformare – morte per la rinascita – ed è anche la "morte mistica" dei filosofi, e tante altre allegorie similari).

Dunque l’obelisco è l’elemento fallico inserito all’interno della terra, principio femminile, simbolo del grembo, o utero, della Madre Terra. Così eretto, l’obelisco diventa il tramite per la ricongiunzione delle energie della terra ("telluriche", spesso simboleggiate dalla figura di un serpente) con quelle del cielo ("cosmiche", spesso simboleggiate da un uccello o da un semplice paio d’ali). Questa unione simbolica delle energie ha assunto nelle varie filosofie ed epoche simboli differenti; uno di questi è certamente il Caduceo, o verga alata di Mercurio, una staffa sulla quale sono avvolti dei serpenti che dal basso risalgono verso l’alto. Al termine della staffa vi è sovente un paio d’ali, a sottolineare questa sublimazione energetica, e una sfera dorata, simbolo della nuova conoscenza acquisita.

Tornando all’obelisco, dunque, questo elemento, posto in corrispondenza di uno dei punti nodali della città, contribuisce favorevolmente alla sublimazione delle energie del luogo e apporta benessere e fertilità a tutta la regione. Esso, dunque, svolge la stessa funzione di quelle pietre di forma conica o ovoidale che erano poste negli antichi templi oracolari (gli omphaloi, termine anch’esso derivato dal greco, plurale del sostantivo οµφαλος, omphalos, che vuol dire "ombelico"), come quello, celeberrimo, di Delfi.

Non solo: allo stesso medesimo scopo servivano (e servono) anche tutti gli altri elementi architettonici che abbiano sviluppo verticale: campanili, minareti, torri, colonne e steli, così come gli archi a sesto acuto delle cattedrali gotiche, studiati per assolvere la stessa funzione all’interno di un edificio sacro.





Gli obelischi nel mondo

Gli obelischi di Roma