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Chiesa di Santa Maria Maggiore (XIII sec.)


Ferentino (FR)



Chiesa di Santa Maria Maggiore



Costruita in forme gotico-cistercensi, la Chiesa di Santa Maria Maggiore, a Ferentino, ha un'origine più antica, probabilmente originaria del IX secolo. Nel XIII sec. i Cistercensi di Casamari, insediati nel quartiere orientale di Ferentino, vennero chiamati per attuare un intervento di ampliamento e ristrutturazione dell'intero edificio, che prese l'aspetto che conserva ancora oggi. Sembra che a dare inizio ai lavori fu il cistercense Rodolfo, consacrato vescovo della città da papa Alessandro III e già abate di Casamari. La chiesa sorge distaccata dall'abitato, ma esistono ancora tracce dell'antico convento cistercense, ed in particolare del chiostro che con tutta probabilità sorgeva dove oggi passa la strada e nell'area dell'attuale Ospedale Civico. Secondo il cistercense Benedetto Fornari, la Chiesa di Santa Maria, danneggiata durante la cacciata dei monaci da Ferentino, venne ristrutturata nel 1241: non si ebbe l'abbattimento dell'intero edificio, ma l'innesto di una parte del tutto nuova nell'abside e nel transetto, edificati secondo il nuovo stile gotico borgognone. La facciata venne rialzata e arricchita da un rosone centrale e da altri due sulle porte laterali; fu inoltre impreziosita da un portale a sesto acuto coi piedritti e mensole. Fino a tutto il XIII secolo rimasero nella chiesa i Cistercensi, mentre nel XIV vi si insediarono i Benedettini, il cui abate veniva nominato dai superiori dell'abbazia di Montecassino.

L'interno della chiesa, a tre navate, è molto solenne ed austero, la parte anteriore è tipicamente romanica, mentre la zona de transetto e dell'abside mostra chiaramente gli innesti gotico-cistercensi con pilastri polistili, volte a costoloni e crociere. La chiesa contiene un ricco apparato scultoreo medioevale con alcune epigrafi.



La Triplice Cinta e le altre curiosità



Sulla facciata esterna della chiesa, nel portale di sinistra, due statuine raffigurano, secondo una tradizione non corroborata da documenti, le teste di Federico II di Svevia e Costanza d'Altavilla. Come nel caso analogo dei capitelli di Casamari, ci si chiede come mai questo imperatore, solitamente poco indulgente con la Chiesa in genere, avesse particolare stima per i frati Cistercensi, e se la scultura che lo rappresenta sia stata eseguita prima o dopo la sua scomunica, già annunciata nel 1222 e ufficialmente tributata nel 1227.


Portale sinistro della chiesa       Particolare della lunetta



Nella piazzetta antistante la chiesa, lungo il muretto perimetrale, è possibile notare almeno un paio di Triplici Cinte, sebbene abbastanza consumate dal tempo.


Triplice Cinta n° 1       Triplice Cinta n° 2





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